martedì, maggio 31, 2005

Intel e DRM: bastard inside!

C'era da aspettarselo. L'accoppiata wintel (microsoft-intel) sta premendo l'acceleratore sulle tecnologie di protezione dei contenuti multimediali: il cosiddetto DRM (Digital Right Managememt) cui in questi giorni Intel ha posto un tassello davvero importante con l'introduzione del nuovo processore Pentium D e del relativo chipset i945 che implementeranno nativamene questa tecnologia. In parole povere i produttori di DVD o CD che produrranno programmi software o film oppure canzoni, potranno utilizzare appieno queste tecnologie di protezione dato il loro inserimento direttamemte nei dispostivi hardware fondamentali di un PC (CPU e scheda madre) rendendo quindi i contenuti dei loro supporti virtualmente inattaccabili.
Fa riflettere il fatto che - notizia di oggi 31 maggio - mister Tucker direttore tecnico di Intel Australia avrebbe confermato detta tecnologia ma evitato di rivelare - per ovvie ragioni di sicurezza (dice lui) - i dettagli tecnici.

Ai grandi esperti del marketing wintel vorrei solo porre due domande:

1) chi mi puo' spiegare perche' oggi si vendono ormai - quasi esclusivamente - lettori da salotto DVD dotati di codec divx/mp3 mentre i vecchi lettori quelli per intenderci solo DVD/CDR fanno gia' parte del modernariato tecnologico (assieme ad es. al mitico Betamax!)?

2) sareste disposti a scommettere sul fatto che sistemi come il Windows Media Center si imporra' sul mercato negli anni a venire come sistema di riferimento dell'Home Entertainment se verra' dotato di sistemi di blindatura software e schedatura utente come il Palladium?

Per finire voglio citare l'ottimo e stuzzicante articolo di Michele Bottari su ZeusNews!
Buona lettura con....relativa riflessione....

:+ Aigor

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Aigor's BloG (Igor? No, Aigor!)
"Dei barbari afferrano questo cane, che supera tanto l'uomo in amicizia; lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo... Rispondimi, meccanicista, la natura ha forse sistemato tutte le molle del sentimento in quest'animale perche' non senta?" (Voltaire)
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